Dal vecchio sito di MUSICA FOLLIA, memori di antichi splendori, abbiamo recuperato recensioni, interviste e retrospettive da riportare alla luce (LUX AETERNA) periodicamente ripubblicheremo questi scritti, realizzati con passione e dedizione!
CATHEDRAL ‘The Ethereal Mirror’ (Earache, 1993)
Se è vero che i Cathedral di oggi si sono un po’ rimbecilliti nel tentativo di diventare i Black Sabbath del 2000, è però vero che, in tempi non lontani, l’allegra combriccola di Lee Dorian ha saputo riportare alla ribalta il buon vecchio, mitico hard rock settantiano, in maniera forse non originalissima, ma tremendamente efficace e convincente. Dopo l’apocalittico ultra-doom dell’esordio ‘Forest Of Equilibrium’, la band dà subito chiari segnali di evoluzione con un mini-LP (‘Statik Majik’) che è un interessantissimo concentrato di energia psichedelica cui segue, a breve distanza, il secondo full-lenght LP, ‘The Ethereal Mirror’, che, a mio parere, è un’autentica gemma.
Si inizia con ‘Violet Vortex’, un arpeggio liquefatto che sfocia in un riff di pietra assolutamente memorabile e s’intuisce fin da subito che non siamo di fronte ad un patetico revival venato da una nostalgia per il tempo che fu, ma ad un autentico calderone ribollente di un rock granitico, tombale, monolitico, ma vivo e pieno di sfumature, suonato con la giusta attitudine e, soprattutto, ispirato. ‘Ride’ è un puro e malato stoner, mentre ‘Enter The Worms’ (magnifica!) è il doom come dovrebbe essere sempre (o quasi): sepolcrale e anfetaminico. Ai riffs sabbathiani delle chitarre di Garry Jennings e Adam Lehan, fa da contrappunto la graffiante voce di Lee Dorian che, dimenticati gli albori sonori dei suoi ex colleghi Napalm Death, ci conduce per mano nel suo personale mondo di fumose ed allucinanti fantasie psichedelico-infernali, ben evidenziate da ‘Phantasmagonia’, praticamente una macabra gita di piacere sul traghetto di Caronte.
Mentre ‘Midnight Mountain’ indugia sul lato più danzereccio della nostra musica preferita, ‘Jaded Entity’ è una perla di terrore cieco, così come ‘Fountain Of Innocence’ viaggia sul confine tra il sogno e l’incubo. Molto bella è anche ‘Ashes You Leave’, ancora doom-rock di stretta discendenza sabbathiana, mentre con l’arpeggio di ‘Imprisoned In Flesh’ si chiude in bellezza un album stupendo la cui ispirazione non verrà più raggiunta dai Cathedral, che si ripeteranno a grandi livelli solo col successivo ‘The Carnival Bizarre’, meno doom e più rock, per poi diventare la parodia di loro stessi negli ultimi mediocri lavori.
‘The Ethereal Mirror’ è comunque già storia, (ri)scopritelo!
(Testo di Fabio Montanari)
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** Pubblicato originariamente il 01-02-2004 CLICCA QUI
Si ringrazia per la collaborazione www.andromedarelix.com e www.italianprog.com
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