RECENSIONE:. MEGADETH "Dystopia" (Universal 2016)


MEGADETH "Dystopia" (UNIVERSAL 2016) 

Dopo il "flop" colossale dell'ultimo studio album dei Megadeth, il quasi impresentabile "Super Collider", secondo in graduatoria nella discografia dei metal thrashers americani all aborto "Risk", era quasi inimagginabile auspicare una ripresa musicale e composita, visto il baratro in cui erano pesantemente sprofondati.
Forse complice anche la redenzione di Mustaine al cristianesimo.
Non siamo qua a celebrare un ritorno discografico dei Megadeth per dovere di cronaca, o a cercare di giustificare una delle piu' grandi metal band di sempre, con una carriera costellata di capolavori passati, ma incapace di produrre ancora musica di qualità, siamo qua a scrivere per affermare che "Dystopia", non e' solo il nuovo disco, ma è uno dei più bei dischi dei Megadeth in assoluto, che mai Mustaine si sarebbe immaginato di riuscire a fare ancora e posso dire che noi fan avevamo perso la speranza! 
Da "Youthasia" in poi "Dystopia" è il migliore senza alcun dubbio, superiore pure all'ottimo ad "End game", tanto che osare fare paragoni coi "best seller " del passato non appare così poi tanto blasfemo ...
In "Dystopia" è racchiusa tutta l'essenza dei Megadeth, per troppi anni smarrita, potenza, tecnica, melodia, impatto, certo la voce di Dave non e' piu' graffiante e acuta come in passato, ma questo non penalizza di una virgola il risultato, anche perchè viene saggiamente utilizzata, senza dare mai l'impressione di cedimenti.

Kiko Loureiro ex Angra, è certamente la punta di diamante di questa rinascita artistica dei Megadeth, chitarrista virtuoso e talentuoso, ma non prigioniero del personaggio e ansioso di dimostrare di essere bravo (cosa risaputa) autocelebrandosi negli assoli.
Riff di rara precisione tecnica, ma mai fini a se stessi, ma sempre calibrati e dosati bene in funzione del pezzo in questione. 
Dave Eleffson non ha bisogno di presentazioni, mentre Chris Adler in qualche frangente non mi ha convinto molto...nulla da dire sulle capacità, ma Nick Menza era di un'altra caratura e certamente più caldo e fantasioso nei cambi di tempo.
"Dystopia" e "Death from within" sono le canzoni favorite del lato A (ho preso la versione in vinile), mentre del lato B il fascino di "Post american world" con cadenze che rimandano a "Countdown to Exctintion" e l 'incedere della conclusiva "Foreign Policy" non lasciano indifferenti con quel PERFECT ripetuto all'unisono senza sosta come un inno di vittoria!!!! E A RAGIONE DIREI! 
Perche' se "Dystopia " non e' un disco perfetto, certamente ci si avvicina molto ..a un passo dal Capolavoro ! 
Chi ama i Megadeth non puo' restare indifferente al fascino di "Dystopia", chi non li ha mai approfonditi in passato o li ha trascurati per delusione, questo e' il momento giusto per ricucire il filo spezzato.














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