Sotto le stelle con Goran Bregović
Goran Bregović una notte di suoni balcanici all’Este Music Festival
Il parco di Este si è trasformato in un crocevia di culture, ritmo e pura energia grazie al concerto di Goran Bregović, ospite d'onore dell'Este Music Festival. Un pubblico variegato – giovani, famiglie, appassionati di lunga data – ha riempito l’aria di attesa e curiosità, e lui non ha deluso.
Accompagnato dalla sua fedele Wedding and Funeral Band, Bregović ha trascinato tutti in un vortice di suoni che mescolano folk balcanico, musica gitana, influenze rock e orchestrazioni quasi sacre. Dai classici come “Kalashnikov” e “Ederlezi”, a brani meno conosciuti ma ugualmente travolgenti, il concerto è stato un susseguirsi di danze, cori e momenti di pura catarsi collettiva.
Il carisma di Bregović è rimasto intatto: seduto con la sua chitarra bianca, dirigeva la band con gesti minimi ma precisi, lasciando che i fiati, le percussioni e le voci femminili tessessero l’incantesimo. E mentre la notte scendeva, il prato si trasformava in una festa popolare senza confini, né barriere linguistiche.
Un'esperienza che va oltre il semplice ascolto: è un’immersione in un mondo in cui la musica è celebrazione, ricordo e, soprattutto, incontro.
Goran Bregović non solo si ascolta: si vive.
Chi è Goran Bregović?
Goran Bregović nasce a Sarajevo nel 1950, in quella che allora era la Jugoslavia. Figlio di padre croato e madre serba, incarna fin da giovane l’anima multietnica dei Balcani, una miscela che diventerà il cuore pulsante della sua musica.
Negli anni '70 e '80 diventa una star rock nell'ex Jugoslavia come leader dei Bijelo Dugme, la band più famosa del paese, che fondeva rock occidentale e melodie folk balcaniche. Ma è dopo la guerra nei Balcani che Bregović inizia a farsi conoscere in tutto il mondo, grazie soprattutto alle sue colonne sonore per il regista Emir Kusturica, tra cui spiccano film come Il tempo dei gitani e Underground.
Da allora, la sua carriera è un ponte tra oriente e occidente, tra sacro e profano: con la sua Wedding and Funeral Band gira il mondo portando una musica che unisce fanfare gitane, cori bulgari, ritmi klezmer, melodie ortodosse e pulsazioni rock.
Con la sua inconfondibile chitarra bianca e il sorriso ironico di chi ha visto molto, Bregović continua a far ballare, commuovere e riflettere, dimostrando che la musica può dire ciò che la politica spesso divide.
Foto REMI GALIAZZO, courtesy by A.N.L.(archivio nazionale letterario) BestMagazine 2025, si ringrazia DUEPUNTI EVENTI con Mara Bisinella
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