Intervista a Rob Irbiz
Potresti dirci qualcosa sulla storia dei FELINE MELINDA?
Il gruppo é fondato da Andrea De Santis e dal sottoscritto, e nasce con l’uscita del primo demo-tape “Praeludium” nel (ormai) lontano 1987! Da quell’anno è una lunga storia, condita di passione per l’Hard Rock e ancor più per il Metal. Bruciando alcune tappe, già nel 1988 usciva il nostro vinile “The Felines Await You” che oggi è ricercato più che mai dai collezionisti e del quale siamo fieri, perché è un prodotto ben fatto con la tipica impronta dei FELINE MELINDA, e cioè Metal basato su melodie con l’aggiunta di cori. Tra concerti, qualche partecipazione a compilation nazionali e internazionali, il maxi-CD “Living In Europe” (1995), e tanta passione, sudore, creatività ed energia, tra varie soddisfazioni e qualche delusione, arriviamo al l’autunno 2004, anno nel quale Andrea De Santis decide di lasciare la band per poter dedicarsi di più alla sua famiglia. Egli però il desiderio di non sciogliere il gruppo, ma di tenere alta la bandiera della band che insieme a me aveva fondato. Così Chris e io ci siamo messi a cercare un nuovo bassista…
Come potresti descrivere la musica che proponi ATTUALMENTE con i FELINE?
Si sa che per ogni artista la sua musica è unica, e allora giù a sprecare aggettivi e superlativi a più non posso… Quel che è certo, è che i FELINE MELINDA non hanno mai avuto la benché minima intenzione di cambiare la storia della musica, ne di inventare qualcosa di nuovo. Da sempre suoniamo per pura passione, con l’ambizione di produrre delle cose ben fatte, per dare delle ali alla nostra creatività, per la gioia di coloro che ci amano per quel che siamo.Tecnicamente ritengo il suono attuale dei FELINE MELINDA quello migliore da quando il gruppo esiste: melodic metal potente, molto orecchiabile, impreziosito da cori e da tastiere, che danno alle nostre canzoni quel tocco in più per renderle più “nobili”. Cerchiamo di evitare quello che mi pare di notare ogni tanto, nella musica proposta da molti gruppi (anche affermati a livello mondiale), e cioè: dare alla canzone una solida struttura per quanto riguarda la composizione, gli arrangiamenti, evitando però l’esasperazione e la competizione. Mi spiego: la stragrande maggioranza dei chitarristi pensa solo a essere i migliori, a fare delle vere e proprie gare sul palco, a voler essere ad ogni costo i più veloci nell’esecuzione degli assoli, a convincere i musicisti presenti nel pubblico che loro sono irraggiungibili tra scale di ogni tipo eseguite a velocità supersonica, mille effetti e pedali da sciacciare. Questo modo di intendere la musica va a discapito del feeling, che sta alla base di tutto, a svantaggio dell’interazione tra l’esecutore e lo strumento. Basta pensare a certi assoli “old style”, che con poche note ti procurano sensazioni fantastiche? Giusto per fare un esempio: avete mai provato a baciare la vostra ragazza durante l’assolo di chitarra di “Love Hurts” dei Nazareth, oppure accarezzarla durante le note dell’assolo della ballata degli Scorpions “When The Smoke Is Going Down”, le quali sembrano a tratti quasi stonate ma che colpiscono direttamente al cuore, tanto per nominarne alcune che mi vengono in mente in questo momento! I FELINE MELINDA detestano questo atteggiamento da competizione; non hanno mai voluto “gareggiare”. Certamente ce ne sono tanti di molto, ma molto più bravi di noi. Quando siamo sul palco (o anche in sala di registrazione) riteniamo più importante dare spazio al feeling: puro, vero, incontaminato.
Se i FELINE MELINDA oggi mi convincono più che mai, è senza ombra di dubbio merito del line-up migliore da quando il gruppo esiste: Gschnell al basso è un animale da palco instancabile che da una carica indescrivibile a Chris e me; e Chris che alla batteria sfoggia un suono potente e deciso.
Col senno del poi come giudichi il debut album “THE FELINES AWAIT YOU”pubblicato sul finire degli 80s e ricercato dai collezionisti di mezzo mondo? Potendo, cambieresti qualcosa in particolare?
Sinceramente, non avevo mai pensato al fatto se avessi cambiato qualcosa! A pensarci bene non cambierei nemmeno una nota dell’album. E’ perfetto così com’è, ed è per questo che l’album è ricercato e piace ancor oggi!
NEL DISCO CHE AVETE REGISTRATO IN GERMANIA C'è UN BRANO SCRITTO IN RUSSO?Cè UN MOTIVO PARTICOLARE?
Non c’è nessun motivo particolare! E’ un’idea che abbiamo avuto e attuato. La creatività non ha frontiere; deve essere libera di agire, di espandersi, di volare…
Hai sentito di recente i musicisti di quel periodo,TOMMI,ANDREA? sono ancora nell ambiente musicale?
Tommy dalle nostre parti è un mito (in tutti i sensi), visto il suo stile di vita. Credo che ora viva in Polonia e suoni in un gruppo famoso da quelle parti.
Andrea l’ho sentito qualche giorno fa al telefono e ci siamo parlati per quasi mezz’ora. C’è tutt’oggi l’amicizia che ci lega, e di lui ho apprezzato moltissimo la scelta di vita che ha fatto, comunicandoci la sua decisione, e dandoci quindi la possibilità di ripartire alla grande con FELINE MELINDA.
Chris e Andrea si vedono più spesso, abitando nello stesso paese. Così, quando c’è l’occasione, una chiacchierata e una birra insieme è sempre cosa gradita. So che Andrea ha investito tempo e denaro per allestirsi uno home-studio proprio, e oltre a questo ogni tanto si diverte a cantare e suonare con alcuni amici musicisti.
COME è LA SITUAZIONE MUSICALE NELLE TUE ZONE,IN ALTO ADIGE?
Beh, a essere sincero, la situazione non è granché dalle nostre parti. Mi spiego: per quanto riguarda gruppi giovani, c’è qualcuno che prova a farsi strada. Ma purtroppo i più non sono più disposti a passare ore e ore, serate, mesi, a studiare uno strumento, a investire i soldi in un amplificatore piuttosto che in uno scooter, ad andare da casa a casa a suonare il campanello per chiedere se qualcuno ha la possibilità ed è disposto ad affittare una cantina, un locale, da usare come sala prove. A molti manca un po’ la grinta e la voglia di fare qualche sacrificio!
La scena musicale in ogni caso è dominata da gruppi metal che suonano un genere molto duro… il metal melodico non va tanto di moda dalle nostre parti. Al momento c’è molto entusiasmo per lo ska, e nelle valli spuntano delle bands suonano questo genere musicale. Scusate, se la cosa non mi convince più di tanto: vuoi mettere un bel metal contro lo ska? Ripeto, è un parere mio; di certo non è mia intenzione sminuire chi non è di fede metal! Dico soltanto, che chi non ama il metal non sa cosa si perde (!!!)
Il gruppo altoatesino più conosciuto a livello mondiale sono sicuramente i nostri amici Graveworm, i quali in pochi anni sono riusciti a raggiungere livelli impensabili per un gruppo musicale della provincia di Bolzano!
Per quanto invece riguarda i concerti, ho la sensazione che da qualche anno c’é una specie d’inflazione di Open-Air estivi. Penso che tra qualche anno ne rimarranno pochi; tanti dovranno dare forfait, a fronte di un enorme impegno – anche finanziario – per quanto riguarda l’organizzazione di questi eventi. La realtà è che c’è una risposta insufficiente da parte del pubblico locale. Con un migliaio di persone non è certamente possibile coprire le spese che un evento del genere comporta, anche perché c’è la tendenza di portare dei gruppi di fama internazionali, e questo incide in modo non indifferente sui costi che gravano sul bilancio alla fine della manifestazione.
Di solito durante le giornate del festival suonano i gruppi locali… noi, però quest’anno non siamo stati molto fortunati, visto che ci siamo impegnati a contattare un sacco di organizzatori, ma pochi ci hanno dato la disponibilità di essere sul palco a diffondere il “metal felino”. Come spesso nella vita, alla fine se sei amico di questi o di quello, avrai un posto sicuro nel billing…
Per quanto riguarda i locali “live”, nella nostra zona sono praticamente inesistenti: i locali sono di solito piccoli, non attrezzati adeguatamente (palco, impianto voci, ecc.). La gente viene per bersi un drink; va bene se si suonano delle covers. Abbiamo suonato in alcune discoteche della zona in serate organizzate per noi e per i nostri amici e fans.
Un tuo personale ricordo riguardo gli anni 80...
La passione per la musica: nel cortile di scuola durante la pausa di ricreazione, si aspettava con ansia l’amico che aveva il disco originale del gruppo di NWOBHM, e si era detto disponibile di registrartelo su audiocassetta. Poi arrivavi a casa dalla scuola, e se non stavi attento, e la cassettina la inserivi male, l’apparecchio si mangiava il nastro e la frittata era fatta! Scherzi a parte, erano anni dove la musica, i gruppi erano un culto, erano i nostri eroi, paladini che con le chitarre combattevano per una causa giusta. Oggi purtroppo, a forza di MP3 (che sono senz’altro comodi), il CD per la maggior parte delle persone non rappresenta più quella cosa “sacra” da tenere tra le mani, e che solo fatto di possedere l’opera recente del tuo gruppo preferito ti faceva stare bene, come una volta lo erano i dischi di vinile!
A parte questo, mi sono rimaste impresse le borchie alla Judas Priest, i High Heels dei Motley Crue ai tempi di “Too Fast For Love”, oppure i Black Sabbath, che ai tempi che frequentavo le superiori erano il mio gruppo preferito! Mitici con Ozzy Osbourne che già a quei tempi aveva il suo bel da fare per non perdere l’orientamento, quando era sul palco a cantare “Mr. Crowley”!
Da quali situazioni musicali ritieni di poter essere stato influenzato? O comunque cosa ti piaceva, in passato?
Come già detto, in particolare mi piacevano i Black Sabbath, ma dall’Hard Rock al Metal Britannico seguivo un po’ tutto: dai Kiss ai Motley Crue, ai primi Van Halen, AC/DC, Bon Jovi – e chi più ne ha ne metta – tutto serviva per saziare un’anima affamata di musica hard and heavy! Tutti, direttamente o indirettamente, ogni momento della nostra vita siamo influenzati da ciò che circonda… Non ho, però mai avuto un idolo per il quale stravedevo!
Quali i gruppi che apprezzi di più dell'attuale scena musicale?
Mi piace tanto la musica classica (Bach e Beethoven erano i metallari di un tempo!). Non riesco a digerire lo Jazz, e anche il Blues non è proprio quello che scorre nelle mie vene!
In questo periodo ascolto Rammstein (in Alto Adige la madrelingua di gran parte della popolazione è il tedesco, quindi siamo avvantaggiati), mi piacciono moltissimo gli svizzeri Gotthard, che oltre a musicisti formidabili sono persone cordiali, simpatiche, semplici e disponibilissime (Steve Lee con una gran voce, Leo il simpaticone della band sempre pronto a scherzare, ed il bassista che se ti metti a parlare con lui di moto, macchine, motori, va a finire che arrivi al mattino!). Musicalmente sono entusiasmanti gli Edguy con il loro genere graffiante, ma molto melodico. Al Gods Of Metal 2006 ci hanno impressionato favorevolmente gli Helloween, e ancor più i GammaRay che hanno suonato da Dio! Ma in genere seguo tutto il Metal, a patto che non sia troppo deprimente come il Nu Metal, dove fanno anche a meno degli assoli di chitarre, oppure il metal estremo, dove al posto della voce ci sono solo urla disumane, e al posto degli accordi delle chitarre ci sta solo un muro di casino!!!
l'evoluzione del rock, dai 70 ad oggi, ha portato alla ribalta in maniera globale molti generi ma il classic heavy metal resiste imperterrito alle mode...che ne pensi?
Si, in effetti, a certi eventi musicali vedi qualche migliaio di persone che vengono ad assistere, ascoltare la musica dei gruppi più affermati. Nonostante ciò, secondo me non è ancor avvenuto il revival del Classic Heavy Metal, almeno non in maniera di come già da anni si dice, che dovrebbe esplodere! Purtroppo dal mio punto di vista ora si tratta di musica di nicchia, di qualità, ma pur sempre per un pubblico ristretto d’amanti del genere. Se fai una serata dal vivo con gruppi HM classico, ti arrivano sì e no 100-150 persone; se fai una serata con delle tribute bands potrebbe essere che il gestore del locale riesce anche a guadagnarci.
Secondo me manca l’airplay nelle radio, nei network che contano, mancano gli spazi nelle emittenti per questo genere musicale, che ha bisogno di queste opportunità. Inoltre le riviste Hard & Heavy danno molto spazio alle bands coperte di finto sangue, con maschere terrificanti, e con le spade, i coltelli e le budella tra le mani, mentre troppo poco è appunto dedicato ai gruppi che sono interpreti del genere metal più classico, più melodico.
Per quanto riguarda i FELINE MELINDA, preferisco fare musica di qualità per una cerchia ristretta – anche elitaria - di estimatori del genere, e non sarei mai disposto a buttarmi su un altro genere con la speranza di essere notato di più…
il mondo stà attraversando una fase critica storica ,GUERRE E TERRORISMO ,quanto la vostra vita artistica (e quella comune di tutti i giorni) viene condizionata da una simile situazione???
Rispondo con un no deciso: nel senso che i FELINE MELINDA non hanno mai voluto entrare in un discorso politico usando la musica come veicolo per diffondere le proprio idee. La musica dei FELINE MELINDA non sta ne a destra, ne a sinistra, ne in mezzo. La nostra musica è semplicemente passione ed espressione del nostro credo che è il metal. La musica intesa come arte, lo sport e anche la religione non dovrebbe mai centrare con la politica. La musica, lo sport, le religioni dovrebbero unire, non essere di parte, separare le persone!
Mi dispiace che l’essere umano purtroppo abbia imparato nulla dalla storia, ne si sia evoluto più di tanto. Nessun altro essere vivente è così primitivo e crudele come la razza umana quando si tratta di trarre proprio profitto da una situazione, di sacrificare le vite di deboli e indifesi all’altare del dio denaro!
L’essere umano si ritiene padrone della terra, e questo fatto potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol per la specie umana. Faccio un esempio: non mi si venga a sostenere che i cosiddetti “cani da combattimento” sono cattivi (possiedo un rottweiler essendo da tanti anni ormai un grande estimatore di questa razza), oppure che un orso buttato dentro un habitat, dove l’uomo arriva fino all’ultimo angolo, è un pericolo, quando ogni giorno sulle nostre strade sfrecciano dei pazzi, ci sono stupri, accoltellamenti, sparatorie, mamme che mettono il bambino in lavatrice, c’è corruzione, ci sono le guerre per il petrolio!
E’ chiaro che tutti noi in un modo o nell’altro siamo condizionati dagli eventi ma bisogna in ogni caso avere fiducia nel futuro, e coltivare un atteggiamento positivo verso la vita, la quale è un occasione e un’esperienza bellissima e unica che va vissuta ogni momento! Live your life, love your girl, make metal, not war!!!
Cosa ne pensi di internet?
Internet è una gran cosa; impensabile che neanche troppo tempo fa neanche esisteva ancora! Internet oggi è una vetrina che ti dà la possibilità di presentarti a tutto il mondo senza dover muoverti per forza. Basti pensare che oramai ogni gruppo musicale in pratica ha il suo sito!
L’aspetto negativo d’internet è che c’è una marea d’informazioni, e che quindi un approccio critico di certo non guasta! Informarsi nel world wide web, ma non scordarsi mai di pensare con il proprio cervello!
Quanto è importante per voi suonare dal vivo?
Da quando Gschnell ha sostituito Andrea, abbiamo riscoperto il bello del live’! Ogni concerto è un’avventura nuova, unica, da affrontare. Serve a far crescere il gruppo e a fare nuove esperienze, ad imparare cose nuove. Il rovescio della medaglia sono i costi per affrontare per esempio le trasferte (autostrada, benzina, nolleggio furgone, costi pernottamento, vitto, eventuali spese per roadies, personale, ecc.) Siccome di solito i guadagni non riescono neanche a coprire le spese, le trasferte che puoi permetterti pagando di tasca tua sono poche. Anni fa noi stessi avevamo iniziato a girare in Italia e Svizzera per suonare, ma poi abbiamo dovuto lasciar stare proprio per il fatto di rimetterci troppo.
Come Riuscite ad organizzare i vostri concerti? Avete un tour manager?
Il tour manager è una figura che può essere interessante se fai una tournee, ad un certo livello, dove i membri della band non hanno più il tempo materiale di stare dietro a tutto. Inoltre, Trovare un buon manager che oltre i soldi s’impegna anche per passione, perché crede nella musica che il gruppo propone, è difficilissimo in questo mondo di business. I FELINE MELINDA non sono mai stati un gruppo da 100 concerti all’anno. Preferiamo muoverci per quelle occasioni, dove l’istinto ci dice che è un’opportunità da sfruttare, un momento di crescita, di evoluzione. Di solito noi contattiamo gli organizzatori spedendo loro nostro materiale informativo (lettera, biografia, CD, ecc.)
Per concludere... potete anticiparci qualcosa sul PROSSIMO album che so state preparando? e che futuro hanno i FELINE MELINDA nel nuovo millenio?
Sono convinto più che mai di ciò che riusciremo a sfornare! Sono sicurissimo che il risultato finale sarà il prodotto migliore e più rappresentativo dei FELINE MELINDA! A luglio siamo in sala di registrazione, e durante le prime due settimane riusciremo a registrare una parte della base strumentale del nuovo album. Seguiranno poi altre studio-sessions, e sinceramente al momento non saprei neanche dire, quando riusciremo ad arrivare al prodotto finito. Penso che ci vorranno almeno alcuni mesi, perché ci siamo messi in testa di fare un CD curatissimo nei minimi dettagli. Il repertorio attuale è composto di brani con un gran potenziale. Il risultato sarà un prodotto omogeneo e rispecchierà i FELINE MELINDA 2006! Abbiamo la fortuna di lavorare con un team di persone creative che oltre al know-how sono dei veri appassionati di musica, e fin dal primo momento siamo entrati in feeling creando i presupposti per produrre qualcosa che ci soddisfa appieno! L’anno scorso eravamo intenzionati a produrre “solo” un Maxi-CD. Nel frattempo abbiamo deciso di lavorare su un full lenght-CD. Sarebbe, infatti, un peccato escludere alcuni brani del nostro repertorio che meritano invece di essere inclusi in quello che io considero già da adesso una pietra miliare nella storia dei felini!
Per finire vorrei appellarmi a tutti quelli che credono nella musica: andate ai concerti di e sostenete quelle bands, che magari non sono conosciute a livello internazionale, ma che hanno la vera l’anima metal! Spesso la qualità si può scoprire e vivere proprio in queste occasioni.
Per finire, un ringraziamento speciale va a chi gentilmente mi ha dato l’occasione di esprimere i miei pensieri in quest’intervista.
Rob Irbiz
(intervista realizzata da Mirko DeFox per Musica Follia nel Luglio 2006)
Commenti
Posta un commento