Dopo un primo album di metal sinfonico, influenzato da tracce operistiche stile Queen, figlio della collaborazione della band con la cantante Patty Simon, i veronesi Moto Armonico (Uccio Ghezzer, chitarra; Giampi Tomezzoli, basso; Alessandro Veronesi, batteria e Christian Pasin, tastiere), per il secondo album hanno rivoluzionato completamente l’obiettivo, puntando sulla voce maschile di Luca Adami, passando ai testi in inglese e cercando una via personale al metal prog.
I punti di riferimento stilistici sono i Dream Theater e i Pain Of Salvation, un binomio rintracciabile in alcune soluzioni compositive, che evitano il già sentito del metal prog, per addentrarsi in soluzioni ora malinconiche, ora suggestive e piene di quel pathos che solo la musica libera da vincoli sa trasmettere.
“Down To Timavo” è un concept album, e come il fiume sotterraneo Timavo si addentra nelle viscere della terra, così le canzoni del disco attraversano l’animo umano, complesso ed allo stesso tempo limpido, se solo conoscessimo l’obiettivo a cui aspiriamo. “The Shadow”, “Sand Holder”, “Revolution”, “Arcana”, la lunga titlke track, la suite “Cracks”, mostrano una band compositivamente multiforme, capace di intrappolare l’ascoltatore con tecnica e suggestioni melodiche.
Canzoni che restituiscono entusiasmo al genere metal prog, da troppo tempo legato solo alla tecnica e poco all’anima.
Complimenti sinceri ai Moto Armonico.
www.motormonico.com
www.andromedarelix.com
By Davide Bianco
I punti di riferimento stilistici sono i Dream Theater e i Pain Of Salvation, un binomio rintracciabile in alcune soluzioni compositive, che evitano il già sentito del metal prog, per addentrarsi in soluzioni ora malinconiche, ora suggestive e piene di quel pathos che solo la musica libera da vincoli sa trasmettere.
“Down To Timavo” è un concept album, e come il fiume sotterraneo Timavo si addentra nelle viscere della terra, così le canzoni del disco attraversano l’animo umano, complesso ed allo stesso tempo limpido, se solo conoscessimo l’obiettivo a cui aspiriamo. “The Shadow”, “Sand Holder”, “Revolution”, “Arcana”, la lunga titlke track, la suite “Cracks”, mostrano una band compositivamente multiforme, capace di intrappolare l’ascoltatore con tecnica e suggestioni melodiche.
Canzoni che restituiscono entusiasmo al genere metal prog, da troppo tempo legato solo alla tecnica e poco all’anima.
Complimenti sinceri ai Moto Armonico.
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