EUROPE "War Of Kings"(Hellback Recordings/ UDR 2015)
Gli Europe hanno rappresentato per molti rocker della mia generazione un punto di riferimento musicale da sempre, da quando la radio al momento del loro massimo momento di splendore, che coincide con l'anno 1987 e l'uscita di "The final countdown " da cui sono stati estratti i 3 brani che li hanno resi celebri, ricchi e famosi in ogni angolo del pianeta...ovvero l'opener "The final countdown ", "Rock the night" e "Carrie".
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e Joey Tempest, John Norum e soci avrebbero potuto vivere ancora di ricordi, e cullarsi di un passato che non tornerà più e difficilmente eguagliabile per qualsiasi rock band contemporanea, e invece no! i nostri Eroi, dopo la reunion del 2004, si sono rimessi in gioco ...eccome se lo han fatto! Inanzitutto abbandonando quel sound "zuccheroso" che tanto gli ha resi celebri negli anni 80, portandoli nell Olimpo del Rock, a favore di sonorita più dure, più cupe, moderne, meno raffinate e pompose.
Il nuovo capitolo in questione intitolato "War of Kings"( tradotto: la Guerra dei Re) prosegue in modo lineare e sulla "falsa riga" del precedente "Bag of Bones", con quell'hard rock a tratti vintage, a tratti "moderno" e a tratti piu' cupo...insomma un bel mix musicale.
Personalmente amavo di più il loro sound più datato, ma ora dopo l'uscita dello splendido "Look at the Eden " di qualche anno fa, ho fatto l'orecchio al loro nuovo sound e oramai posso dire con certezza che mi e' entrato dentro!
Ho apprezzato molto anche la loro voglia di rimettersi in gioco usando un monicker importante quale quello degli Europe, indurendo e appesantendo il sound, restando fedeli all'hard rock certamente, ma il tutto rivisto in chiave attuale .
"War of Kings" rappresenta esattamente questo, un disco di grande hard'n'heavy datato 2015, in cui la chitarra di Norum la fa da padrona, coaudiuvato da un Ian Haugland in forma smagliante ! un vero drum machine! si inizia con la potente titletrack "War of kings" che prepotente si eleva in aria con un ritmo quasi cadenzato,"Hole in my pocket" e' quanto mai di meglio possa rappresentare il rock anni 70 quando incontra il rock moderno... Joey Tempest disegna linee vocali, tracciate sapientemente dalla chitarra di Norum, che in chiave tecnica non ha certo bisogno di prender lezioni da nessuno. Con il brano "The second day" c'è un Tempest sugli scudi, capace di tessere con rara maestria tonalita' ora alte, ora medie in un gioco multicolore che uno navigato come lui puo' permettersi di fare, anche se la sua ugola oggi non arriva certo piu' a prendere le note alte di un tempo, "California 405" e' un altro pezzo di ottima fattura, cosi' come "Days of rock n roll" con un intro che ci riporta alla memoria l'hammond anni 70 degli Uriah Heep e "Rainbow Bridge" introdotta invece da un violino, per poi scatenarsi in tutta la sua esplosività sonora.
"Angels ( with the broken heart) " è il lento scelto per l occasione, ma molto lontano da "Open your heart ", appare molto più riflessiva e introspettiva e forse meno istintiva.
Gli Europe di oggi sono una band matura, lontana anni luce dalle logiche di mercato e commerciali che il mercato discografico oggi vorrebbe imporre, che crea la musica che ama, senza curarsi molto del fatto se il disco sara' al n 1 o al n 100 della classifica.
Loro queste emozioni le hanno gia' provate e godute anni addietro, e ora possono fare la loro musica, priva di regole dettate dalle etichette e dalle major, senza curarsi molto del fatto di quante copie vendera' o meno " War of KINGS".
IO dico solo che questo album a me e' piaciuto molto e merita di esser fatto vostro anche solo per premiare una band storica, che non vive di "luce riflessa", ma invece ancora in auge e capace di creare grande musica!
I LOVE EUROPE..FOREVER
Official: http://www.europetheband.com/
Commenti
Posta un commento