Recensione: Stop
and Smell the Roses di Ringo Starr – L’irresistibile charme di un Beatle in
libertà
Pubblicato
nel 1981, Stop and Smell the Roses non è soltanto un album, ma un
mosaico di creatività collettiva che riflette il cuore e l’anima di Ringo
Starr. Con l’aiuto di amici illustri come Paul McCartney, George Harrison e
Stephen Stills, Starr ci regala un’opera ricca di brio, nostalgia e
personalità. L’album, pervaso da un’ironia bonaria e una gioia contagiosa,
dimostra che il batterista dei Beatles non è solo una leggenda del ritmo, ma
anche un cantante e narratore dal cuore grande.
Un album di amicizia e collaborazioni
L’energia di
Stop and Smell the Roses nasce dalle collaborazioni stellari che rendono
ogni traccia unica. Paul McCartney, ad esempio, firma e suona su brani come Private
Property e Attention, in cui si respira una miscela di funk, pop e
l’eleganza melodica tipica di Macca. George Harrison contribuisce con
l’accattivante Wrack My Brain, un brano scattante e ironico che parla
delle difficoltà della creatività. Questi contributi non oscurano mai
l’identità di Ringo; anzi, lo mettono al centro di un palco dove brilla di luce
propria.
Il carisma di Ringo
Il tratto
distintivo dell’album è senza dubbio il carisma innato di Ringo Starr. La sua
voce, pur non tecnicamente perfetta, è calda e accogliente, come una
chiacchierata tra vecchi amici. Questo si riflette magnificamente in tracce
come You Belong to Me, una cover del classico degli anni ’50 che Ringo
interpreta con un tocco nostalgico e disarmante.
In Drumming
Is My Madness, un brano ironico e autocelebrativo, Ringo si diverte a
prendere in giro la sua reputazione, mostrando il suo lato più spensierato e la
capacità di non prendersi troppo sul serio.
Un caleidoscopio musicale
L’album
offre una varietà di stili che lo rendono un viaggio sonoro intrigante. Dal
rockabilly leggero di Sure to Fall (In Love with You), che richiama
l’amore di Ringo per le radici del rock ‘n’ roll, al groove funky di Dead
Giveaway, ogni brano aggiunge un colore diverso alla tela. La produzione,
affidata a figure come McCartney, Harrison e Harry Nilsson, conferisce
all’album un’eleganza senza tempo.
L’eredità di un Beatle
Stop and
Smell the Roses non
raggiunge la complessità rivoluzionaria dei Beatles, ma è un album che non
aspira a farlo. Ringo Starr, con la sua gioia di vivere e la sua autenticità,
ci ricorda di rallentare e apprezzare le piccole cose, di "fermarsi a
odorare le rose."
L’album è un
perfetto mix di divertimento e riflessione, capace di conquistare i fan
irriducibili dei Beatles e di sorprendere chi cerca un pop ben scritto e ben
eseguito.
Un’opera che celebra la vita
In un periodo di cambiamenti e sfide personali per Starr, Stop and Smell the Roses brilla come un inno alla resilienza e alla positività. Con la sua anima leggera e il suo cuore aperto, questo disco è una testimonianza duratura dello spirito unico di Ringo Starr, un Beatle che ha sempre saputo come mettere un sorriso sul volto del suo pubblico.
Testo di Mirko DeFox Galliazzo, foto di Remi Real Rock Galiazzo
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