RECENSIONE:. PRIMAL FEAR "Rulebreaker" (Frontiers Records 2016)


PRIMAL FEAR  "Rulebreaker" (Frontiers Records 2016) 
   
Tra i grandi colpi di mercato messi a segno negli ultimi anni (per usare un'eufemismo calcistico) dalla nostrana Frontiers Records, c'è senza dubbio il contratto sottoscritto con la band  teutonica del gigantesco Ralph Scheepers, ovvero i Primal Fear! 
A distanza di solo 2 anni dall 'ottimo predecessore "Delivering the black", il buon Sarafino Perugino ci regala quest'ennesima nuova uscita dei true mettallers Tedeschi, "Rulebreaker", che eguaglia non solo "Delivering..", ma rischia di superare col tempo, i fasti dei dischi passati come"Unbreakeable" o "Black Sun". 



Si parte subito forte con l 'opener "Angel of Mecy", dove potenza  tecnica e melodia  creano una miscela esplosiva fortemente infiammabile, seguita a ruota da "The end is Near" che non fa altro che alzare il livello di combustibile nell'aria, prima di arrivare a uno dei pezzi forti di "Rullebreaker", la coppia d'assi  "Bullets & Tears- Rullebreaker", che non possono non portarci alla mente i grandi maestri del genere, ovvero i Judas Priest e gli Accept con UDO, connazionali dei Primal Fear e da sempre  loro grande fonte d'ispirazione.
"In metal we trust " è una classica cavalcata heavy power che vi farà sembrare il letto o la poltrona una sorta di sedia elettrica, brano che si attesta a diventare presto una hit della band, (anche in sede live) con un ritornello a dir poco martellante da far quasi staccare la testa in un momento di "delirio metallico !
Il suono  dolce e calmo di una sorta  di carillon  che introduce "We walk without fear", è solo un 'ingannevole preludio di calma apparente prima della nuova tempesta metallica!
Francesco Jovino (grandissimo batterista e motivo di orgoglio italiano), picchia come un fabbro le pelli della sua batteria, a cui gli fanno eco nel pestaggio acustico, i talentuosi chitarristi Tom Naumann e Magnus Kelsoon. 

Matt Sinner, che non ha certo bisogno di presentazioni per il popolo metal, dal canto suo sciorina colpi di basso graffianti e roboanti, rendendo ancor più "cattiva ed aggressiva" la sezione ritmica! "The devil in me", rappresenta un'altro momento "clou", con un 'intro degno dei migliori Priest d'annata, e in cui si distingue una prestazione vocale di Scheepers di altissimo profilo, tanto da poterne ostentare un paragone con il Metal God  Halford, per quanto riesce ad essere perfetto vocalmente e prendere note altissime ! 
"The sky is burning" e " Raving mad ", chiudono in modo sontuoso il lavoro, alzando il tiro e il voltaggio di "Rullebreaker", che a conti fatti risulta complessivamente uno dei più bei dischi della carriera dei Primal Fear. 

Consiglio, infine, caldamente la versione CD Deluxe con 2 bonus tracks tutt'altro che riempitive e trascurabili, a cui si aggiunge un secondo disco contenente  2 videoclip e il making of dell'album.
Primal Fear, non solo piu' una certezza di qualità , ma la consapevolezza di un cambio generazionale per gli anni a venire delle grandi, storiche heavy metal band anni 80.




Sito ufficiale della band: http://www.primalfear.de
*Photo by Alex Kuehr Photography







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